“Sono entrato in cucina e ho trovato una situazione di vecchio stampo: ricette della tradizione, grandi quantità di porzioni, abitudini che cozzavano con le mie precedenti esperienze. Mia nonna che non cedeva di un millimetro dalle convinzioni di una vita. Ho voluto introdurre nuove ricette ma, dalla sala, non arrivava il segnale che speravo. Le persone venivano Da Berto per quelle ricette, per la mano di mia nonna Maria e delle signore che l’aiutavano. E lì ho capito, ho fatto un passo indietro, ho dato valore alla storia di questo locale, all’impegno profuso dai miei nonni, da mio cugino Giorgio, e l’unica cosa che ho scelto di fare è stata quella di alleggerire le dosi e tenere alcune piccole novità in carta, ad esempio il dolce che ho dedicato a mia figlia” racconta Mauro e mentre lo fa, quando arriva a sua figlia, gli occhi luccicano d’amore.
Se c’è una cosa bella nella vita è incontrare persone disposte a ricredersi, a cambiare opinione, a capire il valore del passato e avere la capacità di trasmigrarlo nel futuro. Questo ho imparato da Mauro Maini, un ragazzo grande e grosso con un cuore da bambino!