È il lockdown a fungere da collettore di idee di questo nuovo modo di fare ristorazione. Federico Capocasa, che ha già avuto un suo locale - Itaj- a Porto S.Elpidio (FM), e ha approfittato di ogni bassa stagione per fare tirocini in altri ristoranti, ha da poco terminato l’esperienza con Michele Biagiola di Signore te ne ringrazi, e in quest’anomala fase di fermo - per cui è rientrato nella sua Parma - inizia ad elaborare una sua idea di ristorazione.
Ad ispirarlo è un recente viaggio in Giappone dove rimane letteralmente affascinato dagli izakaya, piccoli luoghi raccolti, intimi, creati per rilassarsi , dove si beve bene e si mangia meglio attorno a un grande bancone centrale e con pochi tavoli intorno.
“Non sono state le idee culinarie, gli ingredienti e le tecniche -racconta Federico – a far breccia su di me ma il tempo, il momento conviviale che trascorri in un simile luogo. In più fremevo per concretizzare quella nuova visione di cucina maturata nell’esperienza con Michele Biagiola”.
Federico condivide queste prime idee con Eugenio, che già ha lavorato con lui a Sant’Elpidio, e, in quella fase, è alle prese con il ristorante il Pesciaio a San Martino in Rio (RE). Insieme continuano a dare forma al progetto.
La pandemia, non ancora risolta, ha indebolito il mondo della ristorazione. Ci vuole un bel coraggio a fare progetti, ma l’importante è essere il più assennati possibile. L’idea di aprire un ristorante classico, dotato di tutto il personale del caso, in quel periodo appare ai due amici anacronistica.
“Meglio che puntiamo solo su noi due. - si dicono - Oltre a cucinare, serviremo personalmente le pietanze, che è sì un modo per contenere le spese ma anche una soluzione informale, come vuole essere l’atmosfera che intendiamo creare”.